Se mi perdo in montagna?

Se mi perdo in montagna?

Uno degli obiettivi principali di un’escursione è ridurre il più possibile i rischi per la buona riuscita della gita. Di seguito alcuni suggerimenti. L’errore più comune tra gli escursionisti è quello di preoccuparsi di individuare il percorso a venire senza tener conto del percorso passato, quello alle nostre spalle. In realtà il paesaggio cambia in base alla prospettiva in cui ci troviamo, ed è per questo che è altamente consigliabile sia all’inizio e sia durante l’escursione voltarsi indietro e memorizzare o annotare alcuni punti di riferimento, oppure ogni volta che il sentiero scompare in un bosco o dopo una curva. Personalmente ho usato diverse astuzie soprattutto nelle prime gite che facevo da solo: ad esempio mi allontanavo di pochi metri dal punto in cui vi era un cambiamento di sentiero e scattavo delle fotografie, oppure posizionavo delle pietre, un cordino o scrivevo un particolare su un taccuino per ricordare quale direzione prendere al ritorno. Nel caso in cui ci si dovesse smarrire, nonostante tutte le precauzioni prese, il primo consiglio è quello di chiamare il 112 soccorso. Oppure, nel momento in cui ci si rende conto di aver perso il sentiero, si potrebbe ritornare indietro o raggiungere una posizione più alta, panoramica, da dove risulta possibile osservare il paesaggio e riconoscere dei punti di riferimento magari aiutandosi con un binocolo. In ogni caso è bene osservare l’ambiente circostante poiché potrebbe fornirci degli indizi, degli aiuti per ritrovare la strada verso casa:

  • la presenza di tralicci è un buon indicatore, poiché essi portano sempre in un centro abitato;
  • anche la presenza di acquedotti;
  • o un ruscello, visto che scendono verso valle,
  • eventuali piste battute da animali:
  • ed infine eventuali rumori e/o suoni.

E’ necessario avere sempre con sè una cartina, così risulterà più facile ritrovare dei punti di riferimento e ricostruire il percorso da intraprendere. Ed anche importante riuscire ad essere in grado di stimare le distanze, ricorda, però, che ci sono condizioni che fanno sembrare gli oggetti più vicini, mentre ve ne sono altre che li fanno sembrare più lontane.

Gli oggetti ti sembrano più vicini quando:

  • l’atmosfera è molto limpida (ad esempio dopo un temporale)
  • la luce è viva e vi batte sopra
  • fra te ed essi c’è una superficie di acqua, di neve o di sabbia
  • il terreno è piatto
  • da mezza costa di una montagna e guardi verso l’alto o verso il basso
  • se c’è molto contrasto tra l’obiettivo e lo sfondo

Gli oggetti ti sembrano più lontani quando:

  • il terreno è accidentato
  • sono in ombra
  • guardi verso valle
  • fa molto caldo e c’è umidità nell’aria
  • lo sfondo è del loro medesimo colore
  • sono in fondo ad un sentiero lungo e dritto
  • con foschia
  • al tramonto

Ecco una tabella per avere un’idea sulle distanze stimate.

Esempio

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Oltre a possedere una cartina, cercare di stimare le distanze considerando la situazione che ci circonda, si deve  prestare attenzione ai suoni o rumori: considerando che tra il momento in cui si produce un suono e quando lo percepiamo passa del tempo, bisogna quindi tener conto della distanza che ci separa dal punto dove sorge l’azione. Sapendo che il suono si propaga mediamente nell’aria, ad una velocità di 340 m al secondo basta quindi contare i secondi che intercorrono e moltiplicare per 340 in modo da calcolare la distanza. Ad esempio se percepiamo il rumore di una moto da trial nei 3 secondi vuol dire che la moto si trova a circa 1 Km da noi, se siamo in presenza di un temporale ricordiamoci della regola “30 secondi-30 minuti”.

 

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